Umbertide

Annunciata dalle moderne espansioni residenziali e produttive, Umbèrtide, organizza il vecchio nucleo di matrice castellana entro uno scenario di colli sui quali insiste il fitto reticolo fortificato medievale. L'importanza del sito per il controllo delle comunicazioni trova conferma dall'insistenza dell'insediamento all'incrocio della strada preromana tra Arezzo, Città di Castello e Perugia con la via per Gubbio. I devastanti bombardamenti del 1944 hanno scompaginato l'assetto del centro storico, imperniato sulla Rocca dalla quale si dipartiva il circuito murario, in gran parte scomparso, che cingeva il compatto tessuto edilizio; oltre il torrente, l'impianto medievale, ora spezzato dalla ferrovia, continuava nel borgo inferiore, aggregatosi attorno al convento francescano.

Tra i luoghi e le piazze da visitare troviamo:

Il Castello di Fratta: Così era denominato («Fracta filiorum liberti») l'antico avamposto perugino nella valle del Tevere, tra i più importanti del contado, documentato come tale dal 1189 ma per tradizione fondato nel X secolo da uno dei figli di Uberto (figlio naturale di Ugo, re d'Italia}, sull'ipotetico pago romano di «Pitulum» (menzionato da Plinio). Appartenne a lungo a Perugia e nella sua rocca fu prigioniero Braccio Fortebracci (1393). In ricordo del rifondatore alto-medievale, nel 1863 assunse l'attuale de nominazione. Vi è attivo l'artigianato della ceramica, che dagli anni '30 del Novecento è rinomato per il cosiddetto «nero fratta», un tipo di vernice nera di particolare lucentezza.

Piazza Mazzini: Fulcro del centro storico, la vasta piazza, si apre esternamente al perimetro murato, dominata dalla Rocca e dalla collegiata di S. Maria della Reggia, che si fronteggiano dalle sponde opposte del torrente. La chiesa è una maestosa costruzione a pianta ottagonale, iniziata nel 1559 su progetto di Galeazze Alessi e Giulio Danti, continuata da Bino Sozi e conclusa da Bernardino Sermigni a metà '600. Nel luminoso interno a pianta centrale, coperto da cupola: sopra l'altare maggiore, Madonna col Bambino e santi, affresco di influsso eugubino del secolo xv; sopra la tribuna dell'organo, Trasfigurazione di Niccolo Circignani, firmata e datata 1578.

La Rocca: La poderosa costruzione fu eretta attorno al 1374, ampliata nel '400 e ancora nella seconda metà del secolo successivo. Conserva una torre quadrata alla quale si affiancano due torrioni circolari e un terzo baluardo. Restaurata dall'amministrazione comunale alla fine degli anni '80 del Novecento, è sede espositiva del Centro per l'Arte contemporanea che organizza mostre ed espone periodicamente la civica «Collezione Giovanni Ciangottini», nella quale figurano opere dello stesso artista e altre di Renato Birolli, Mino Maccari, Luciano Minguzzi, Toti Scialoja. Accanto alla Rocca, affaccia sulla piazza Fortebracci il teatro dei Riuniti, ricostruito nel 1808 sul precedente settecentesco, di recente restaurato.

La Piazza Centrale: Si giunge all'ampia piazza Matteotti, al centro dell'impianto murato, per la breve e stretta via Stella (a destra il campanile cuspidato di S. Giovanni, del secolo xin). Vi sorge il Palazzo comunale, già residenza gentilizia (secolo XVII) dei conti Ranieri di Sorbello, con decorazioni interne tardo-seicentesche.

Il Borgo Inferiore: Dal fondo della piazza Matteotti si continua a sinistra nella via Cibo, che attraversa la ferrovia. Subito si entra nell'allungata piazza S. Francesco, caratteristico ambiente medievale, chiusa a destra da una cortina di case d'antico aspetto e a sinistra dall'allineamento di tre chiese. Per prima s'incontra l'ex chiesa di S. Croce, costruzione barocca del 1610 su cappella trecentesca dei Serviti, decorata all'interno da stucchi di Giovanni Fontana (1676). Acquisita dall'amministrazione comunale, è stata restaurata e adattata a Museo di S. Croce, che espone nella collocazione originaria, all'altare maggiore riccamente intagliato (1711), la *Deposizione dalla Croce di Luca Signorelli (1516). La pala, dipinta per commissione della ( Confraternita di Santa Croce, è l'unica opera del maestro a trovarci ancora nel sito per il quale fu concepita. Di pregio è anche la pala del Pomarancio (Madonna col Bambino in gloria tra angeli e santi), proveniente dall'attigua chiesa di S. Francesco.

Da notare l'organo seicentesco, restaurato e funzionante per concerti (l'ex chiesa è utilizzata anche per registrazioni discografiche di opere classiche e per prestigiose rassegne concertistiche). L'esposizione comprende anche reperti archeologici provenienti da monte Acuto e la raccolta delle Ceramiche Rometti di Umbertide, manifattura fondata nel 1926 e operante fino al 1942, con pezzi di Corrado Cagli. Di fianco è la trecentesca chiesa di S. Francesco, con facciata in conci ornata da un portale ad arco trilobo, sormontato da ampio oculo. L'interno, con abside gotica, è di tipologia francescana, a due navate di cui la minore in parte ogivale. L'annesso ex convento ospita l'Archivio storico comunale (con gli Statuti di Fratta e il fondo notarile dal XIV secolo) e la Biblioteca civica. A destra del chiostro di S. Francesco sta la chiesa di S. Bernardino (di cui è in via di ultimazione il restauro), del 1426, ristrutturata nel 1768, con all'interno, Cena degli apostoli di Muzio Fiori (1602) e una statua lignea (santo titolare) del '500.

Santa Maria della Pietà: È alla periferia settentrionale della città, presso il neoclassico Ospedale civile, di Giovanni Santini. La chiesa, costruita nel 1486, conserva nella lunetta sopra il portale un affresco (Madonna col Bambino e due angeli) attribuito al Pinturicchio o a Bartolomeo Caporali.

Castello di Civitella di Ranieri: Nella fitta maglia delle fortificazioni che formavano il poderoso baluardo a difesa del territorio di Fratta, spicca il bellissimo complesso di Civitella Ranieri, che si vuole costruito sulla cittadella fatta erigere nel 1078 da Raniero, fratello del duca Guglielmo di Monferrato. Il castello, riconfigurato nelle forme da Ruggero Cane Ranieri (secolo XV), ha pianta quadrata con torrioni angolari angolari cilindrici e grande mastio. Nell'interno (ancora di proprietà dei Ranieri e non accessibile), pregevoli camini cinquecenteschi.

Conteso tra Perugia e Gubbio fu il castello di Serra Partucci forse dell'XI secolo, ricostruito nel '400 dopo le distruzioni apportate da Braccio Fortebracci (in restauro). Ha torre merlata cui si affianca un torrione circolare; nella cappella gentilizia, rifatta nel '700, affresco attribuito a Ottaviano Nelli.